TRE IL NUMERO DEL SUCCESSO: KLIMT, KANDINSKIJ, KOKOSCHKA.
Per questo nel nostro giornale “Messaggidibenessere”, è stato scelto Klimt come protagonista, che sembrava preferire un linguaggio quasi alla Lutrec, più asciutto, ma chiaro per sottolineare la realtà e ciò che fa bene alla realtà; indulgendo attraverso dei contrasti la differenza tra i colori chiari e scuri, per poi farli stare bene insieme . Tre il numero del movimento del Cavaliere Azzurro con le tre K : Lui KLIMT, poi KOKOSCHKA e KANDINSKIJ .
Oskar Kokoschka comincia nel 1906-7 a dare, in una serie di icastici ritratti dei personaggi della Vienna di quegli anni , la misura della propria arte, trovando presto un punto d’incontro con gli artisti della Brucke. Questi pittori erano anche scrittori . Lo conferma il romanzo “ L’altra parte di Alfred Kubin ( 1877-1959) , disegnatore fantastico della “ Finis Austriae” . Kubin è il primo vero esploratore dell’inconscio . Non a caso la sua carriera iniziò nella città di Freud , negli stessi suoi anni. Si ritrovò poi nel gruppo “ Blaue Reiter “ ( Cavaliere azzurro) di Monaco, a cui presentò, il talento recente di Paul Klee.
La pittura, il cinema espressionista tedesco , intorno agli anni venti, fa uso di fondali dipinti e ombre disegnate , emulando una forma di iperteatro in cui la creazione di un certo tipo di atmosfera , ossia “ lo stato d’animo” è più importante che la registrazione della realtà , sottolineando l’impossibilità di definire una netta linea di demarcazione tra certi aspetti del Simbolismo e dell’Espressionismo.
L’arte agisce allora come ora sulla sensibilità delle persone, con la possibilità di promuovere in ognuno di noi un rinnovamento, di migliorare il livello di qualità dell’esistenza o motivarne le scelte esistenziali.