Idrocolonterapia: il lavaggio dell’intestino per il benessere a 360 gradi
Aprile è stato il mese dedicato alla sindrome dell’intestino irritabile, un disturbo che tocca oltre il 10% della popolazione europea, soprattutto donne giovani, spesso impropriamente definito colite o colon irritabile è oggi invece inquadrato come una condizione ben più complessa che si manifesta con intensità diversa attraverso molteplici sintomi.
Un mese intero -dunque- dedicato alla salute di questo organo importantissimo, un momento di sensibilizzazione sull’importanza del corretto funzionamento dell’intestino che si protrae fino al 19 maggio, Giornata Mondiale delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI), detta anche “World IBD Day”.
Microobiota e benessere intestinale
Se gli alieni dovessero invadere il nostro pianeta e volessero esaminare gli esseri umani, cellula per cellula, capirebbero che siamo fatti per lo più di batteri. In effetti questi ultimi sono più numerosi delle nostre cellule in rapporto 10:1, e la maggior parte di loro risiede nell’intestino -spiega il dottor Stefano Lacagnina Osteopata e infermiere presso Kiba Istituto Medico di Milano– ad oggi il miglioramento dello stile di vita, delle abitudini alimentari, ma soprattutto di una giusta integrazione probiotica spesso costituiscono un valido supporto al miglioramento del microbiota intestinale. Se esistesse un modo per velocizzare e potenziare il processo di miglioramento del nostro ecosistema batterico intestinale e conseguentemente quello emotivo?
L’Idrocolonterapia come alleato di benessere
L’idrocolonterapia consiste in un lavaggio dell’intestino effettuato per migliorare il funzionamento del colon– prosegue l’esperto- grazie all’eliminazione delle tossine e dei residui della digestione. La pratica, diffusa fin dall’antichità, è spesso proposta come rimedio per eliminare i disordini intestinali e i problemi di stipsi, contribuendo al benessere dell’intestino.
Idrocolonterapia per il buon funzionamento dell’intestino
Un’alimentazione scorretta, la sedentarietà, l’alcool, l’abuso di farmaci e lo stress, così comune al giorno d’oggi, possono determinare un malfunzionamento del nostro intestino. La flora intestinale viene così alterata dall’accumulo di depositi stagnanti e tossine, dando origine a disturbi di varia natura: l’idrocolonterapia consente di depurare l’intestino e stimolare la peristalsi, consentendo alla flora batterica di ricostruirsi e ricrearsi, riportando il nostro colon alle condizioni di funzionamento normali.
Come funziona idrocolonterapia?
L’idrocolonterapia è una pratica antichissima che affonda le proprie radici già al tempo degli antichi Egizi: consiste nell’infusione di acqua, a pressione e temperatura calibrate, dall’ampolla rettale al cieco: questa irrigazione pulisce il colon, favorendo la frammentazione e lo scollamento dei materiali fecali; l’acqua infusa viene poi aspirata portando con sé residui e prodotti di scarto intestinali. Nel corso del trattamento il personale specializzato accompagna l’idrocolonterapia con manipolazioni sull’addome, studiate nello specifico per favorire il rilassamento e l’attivazione della peristalsi. La procedura, nel corso della quale il paziente sarà sdraiato in modo confortevole, dura dai 45 ai 60 minuti, è totalmente indolore, inodore e a bassissima invasività.
L’idrocolonterapia- prosegue il dott. Lacagnina- risulta indicata per: gonfiore addominale, difficoltà digestive, alitosi e gastriti – disturbi del sonno, spossatezza, stipsi o diarrea, preparazione colonscopica, stati di stress, invecchiamento della pelle, vaginiti e cistiti, dermatiti, eczemi, micosi e molto altro ancora.
L’intestino, a sua volta, ha sviluppato una rete neurale incredibilmente complessa in grado di sfruttare questo ecosistema batterico per il benessere sia fisico che psicologico. L’idea che i batteri che popolano l’intestino – collettivamente noti come microbioma – possano influenzare non solo l’intestino, ma anche la mente, è ormai affermata. Negli ultimi anni – prosegue il dottor Lacagnina nella foto in basso) sono aumentate le prove dagli studi sui roditori che il microbioma intestinale può influenzare lo sviluppo neurale, la chimica del cervello e una vasta gamma di fenomeni, tra cui il comportamento emotivo, la percezione del dolore e il modo in cui rispondiamo allo stress.
Il 19 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI), detta anche “World IBD Day”. Il tema di quest’anno è riassunto dalla frase “IBD has not age”. Le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino sono condizioni morbose caratterizzate da un’infiammazione del tratto intestinale che, una volta instaurata, perdura nel tempo e richiede un continuo monitoraggio clinico-strumentale, oltre che trattamenti farmacologici protratti, mirati al controllo dell’infiammazione ed alla prevenzione delle sue complicanze. Si identificano due principali e distinte patologie: la Retto-Colite Ulcerosa e la Malattia di Crohn, ognuna con caratteristiche peculiari.