Mese di Aprile ha fatto parlare di sé per gli sbalzi termici repentini. Sì, perché se seguiamo le varie mappe di previsione termiche ci accorgiamo che siamo in balia di giornate in cui si verificano temporanee quanto repentine fiammate d’aria calda, alternate a crolli termici improvvisi, ed ecco che il sistema immunitario, confuso dagli sbalzi di temperatura può più facilmente andare in tilt per lasciare spazio a starnuti e colpi di tosse fuori stagione. In particolare i repentini cambiamenti ambientali possono incidere sul sistema immunitario e incrementare il rischio di patologie respiratorie e allergie. Possono inoltre causare squilibri nell’organismo, in particolare nelle fasce più vulnerabili della popolazione come anziani e bambini.
Dal caldo al freddo, poi di nuovo al caldo, poi di nuovo al freddo: vie aeree sotto attacco
Le vie aeree superiori traggono beneficio dall’aumento progressivo della temperatura che si presenta in questa stagione. È noto infatti come nel bambino le problematiche legate all’ipertrofia adenotonsillare (russamento ed apnee notturne) e alla ricorrenza delle infiammazioni del tessuto linfatico (adenoiditi e tonsilliti) che caratterizzano i mesi invernali, tendono a migliorare sensibilmente con il caldo.
Mentre fino a qualche decennio fa gli ambulatori medici e specialistici ORL si svuotavano con l’avvicinarsi della bella stagione, recentemente la patologia che era tipicamente invernale, viene riscontrata anche nei mesi più caldi. Se in passato, nel periodo estivo cambiava la tipologia di infezioni delle alte vie aeree ed in particolare la maggior parte delle visite (anche in regime di urgenza) veniva richiesta per episodi di otite esterna, da alcuni anni anche nel periodo estivo si riscontrano processi flogistico/infettivi che erano più tipici dell’inverno. La cosiddetta “malattia da raffreddamento” infatti è diventata particolarmente frequente anche nella stagione calda, soprattutto in quei luoghi dove si raggiungono temperature piuttosto elevate. In estate inoltre non si riscontrano soltanto sintomi “da raffreddamento” ma anche vere e proprie malattie ad eziologia virale e batterica, proprio come avviene nel periodo invernale. E’ ormai consuetudine visitare pazienti (bambini ma soprattutto adulti) che presentano episodi ricorrenti di rinosinusiti, faringiti, laringiti e tonsilliti durante l’estate, che non differiscono né per intensità né per durata, dagli episodi che insorgono in inverno. Il cambiamento della tipologia di patologie delle vie aeree superiori in estate infatti, è correlata principalmente all’utilizzo ormai consolidato di ambienti con aria condizionata.
Le virosi delle vie aeree superiori… non solo in inverno
Durante la bella stagione, ormai i condizionatori sono presenti non solo nei grandi magazzini ma in tutti i negozi, in molte case e praticamente in tutte le autovetture ed nei mezzi pubblici. L’aria condizionata e gli improvvisi sbalzi termici (caldo umido all’esterno ed aria refrigerata negli ambienti chiusi), determina una riduzione della motilità ciliare delle vie respiratorie favorendo la permanenza di agenti patogeni quali virus e batteri. Quindi in paesi con clima estivo caldo/umido, l’improvviso sbalzo termico può determinare non solo una sindrome da raffreddamento ma vere e proprie patologie flogistico/infettive che richiedono l’intervento medico ed una adeguata terapia.
Gli agenti patogeni di origine virale – afferma il prof. Andrea Nacci Specialista in Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria presso Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e consulente scientifico di Schwabe Pharma Italia – identificati come agenti causali comuni per l’infezione del tratto respiratorio, presenta un’oscillazione stagionale dei focolai: il virus dell’influenza, il coronavirus umano e il virus respiratorio sinciziale umano (RSV) mostrano chiaramente un picco di incidenze nei mesi invernali, mentre l’adenovirus, il bocavirus umano, il metapneumovirus umano (hMPV) e il rhinovirus possono essere rilevati durante tutto l’anno.
Da rilevare inoltre che durante il periodo primavera-estate la somministrazione di farmaci quali alcuni tipi di antibiotici e cortisonici è controindicata, non solo perché determinano fotosensibilizzazione ma anche perché gli effetti avversi (dermatologici e gastro-intestinali) possono essere più frequenti, più gravi o comunque più duraturi.
Per questo motivo anche nel periodo primavera/estate è necessario trattare la sindrome da raffreddamento ed i processi flogistico/infettivi virali e/o batterici con molecole che siano efficaci ma che non causino significativi effetti avversi. In questo contesto- spiega lo specialista- può essere utile il Pelargonium sidoides EPs®7630, un farmaco vegetale estratto dalle radici di una pianta della famiglia delle geraniacee, che per il suo meccanismo d’azione, noto fin dal XIX secolo, appare particolarmente indicato per trattare anche in estate, patologie acute e ricorrenti delle vie aeree superiori. Questo fitocomplesso infatti all’azione antivirale ed antibatterica (ben conosciuta grazie a numerosi studi clinici pubblicati su riviste internazionali), associa un’azione meccanica secretomotoria e immunomodulante. In particolare il Pelargonium sidoides può determinare un aumento della motilità ciliare dell’epitelio respiratorio fino al 133%, favorendo l’eliminazione di quegli agenti patogeni che altrimenti, anche in primavera ed estate, potrebbero causare patologie infettive favorite dalle repentine variazioni di temperatura.
“EPs®7630-conclude il prof. Andrea Nacci – rappresenta oggi l’estratto di Pelargonium sidoides più studiato al mondo nelle patologie delle vie respiratorie”.